Ancora oggi moltissime persone, così come vogliono RISPARMIARE sulla provvigione dell’agente immobiliare, vogliono RISPARMIARE anche sul contratto di locazione.
COME?
NON registrandolo.
Al giorno d’oggi però, secondo la mia personale esperienza, non ha più nessun senso questa pratica. Forse l’aveva 40 anni fa, quando era sufficiente una stretta di mano e si andava d’accordo. Quando la parola data aveva ancora un valore forte.
Oggi tutto questo è cambiato.
A partire dalle leggi.
Il contratto di locazione per prima cosa deve essere SCRITTO.
In secondo luogo registrato all’Agenzia delle Entrate.
Di dico solo 2 ragioni che ti faranno riflettere e per le quali, spero ardentemente, cambierai idea e registrerai il contratto di locazione.
- il contratto di locazione non registrato è NULLO. In soldoni (perchè di questo si tratta) significa che NON puoi fare un’azione di sfratto se il tuo inquilino non paga (azione che già dura dai 15 ai 18 mesi) ma una vera azione legale che dura dai 4 ai 5 ANNI. Lo vuoi davvero???
- MA QUALE RISPARMIO? Anzi. Supponiamo che non puoi accedere alla cedolare secca per qualche motivo. Pagheresti il l’1% delle imposte di registrazione (la tua quota – su un contratto medio ipotizziamo 60 euro) e la metà dei bolli (diciamo 32 euro). Ogni anno sempre l’1%. Immaginiamo sempre per 4 anni. Hai speso quindi circa 270/280 euro. VERO. Ma è anche vero che a fronte di quanto sopra non puoi mandare via l’inquilino per almeno 4 anni e quindi rivalerti su di lui se NON ti paga. Ipotizziamo sempre il solito canone medio. Hai perso 24000. Hai letto bene. VENTIQUATTROMILA EURO.
- Con la cedolare secca invece NON paghi proprio nulla di bolli e imposte di registrazione.
CONVIENE ANCORA NON REGISTRARE?
Alla prossima
Brenda