Era il 2012. La crisi immobiliare si faceva sentire.
I mutui erano appena precipitati con -44%. I prezzi degli immobili scendevano a vista d’occhio.
Per rilanciare un po’ l’economia e l’immobiliare Giuliano Olivati, Presidente FIAIP di Bergamo aveva lanciato una proposta che mi pare ancora attuale. Anzi di più.
Olivati, forse troppo avanti per i tempi, aveva pensato di liberalizzare un mercato antico, non più in linea con i tempi.
E allora aveva proposto:
- durate minori del contratto
- sfratto rapido a chi non paga
- possibilità per l’inquilino di recedere rapidamente dal contratto
Si può fare? Io credo sia la strada corretta per livellare il mondo lavorativo, soprattutto riguardo i millennials, alla locazione, ormai così statica e con clausole che sono figlie di tempi andati.
A me piacerebbe:
– Durata massima dei contratti di DUE anni (rinnovabili)
– Niente più aggiornamenti dei canoni all’Istat annualmente, ma solo ogni 4 anni
– Sfratto veloce, dopo 15 giorni dalla data del pagamento per gli arredati; dopo 30 giorni per i non arredati (senza più l’attuale franchigia di 20 giorni ma il giorno del pagamento, fatte salve le valute bancarie, tassativo)
– Possibilità per l’inquilino di recedere dal contratto con un solo mese d’anticipo
Potremmo vedere qui alcuni vantaggi fondamentali
- per il proprietario riavere in tempi brevi l’immobile
- per il proprietario significa non tenere a lungo in casa un inquilino moroso
- per il conduttore grande flessibilità negli spostamenti che ora rispondono a maggiore flessibilità nel mondo del lavoro.
Direi anche che sarebbe ottimale avere molti più immobili arredati adeguatamente (non i vecchi mobili ammuffiti della nonna).
Olivati aveva proposto una libertà quasi assoluta nella trattativa fra locatore e locatario, ma attualmente mi pare ancora troppo per questa Italia che ancora medievale dal punto di vista burocratico e fiscale.
Alla prossima
Brenda